Oggi è un giorno importante per
il padrone di casa, si festeggia la sua nomina a senatore e qui tutti fanno a gara
per entrare nelle sue grazie. Finché i Numi ci assistono, ci sarà sempre
qualcuno che busserà alla porta.
Mi chiamo Sallustio, sono un
liberto al servizio di Primo Sabino Cato, duovirio di questa città. Dati i miei studi sono diventato scrivano personale del senatore, ma svolgo
anche mansioni di sumptuarius, tengo in ordine i conti, redigo verbali e scrivo lettere da inviare al Senato di Roma.
Potrei dirvi che gli dèi sono stati misericordiosi, che vivo sotto un tetto accogliente e non
muoio di fame. Non mi spezzo la schiena come gli schiavi di questa dŏmŭs, questo è
vero, non ricordo più il rumore dello scudiscio sulla pelle, ma sono
costretto a sopportare altro, cose che dilaniano l’animo peggio delle
bastonate.